CARTELLINO ROSSO PER SILVIO ALESSI: IL PD PRIMA CI FA LE PRIMARIE ED ORA LO ESPELLE

PD ESPELLE SILVIO ALESSI

di Gerlando Gandolfo

 

 Non potendo annullare le primarie che aveva organizzato, sostenuto e pubblicizzato il Pd per cercare di uscire dal vicolo cieco in cui è cacciato,  ricorre ad un escamotage pirandelliano: espelle dalla coalizione  Silvio Alessi che ha vinto le primarie, lanciate in pompa magna –  con accanto a se anche Alessi –  dal segretario provinciale del Pd, Giuseppe Zambito; primarie    alle quali – vale la pena di ricordarlo –   i democratici  avevano  convintamente partecipato  con un loro candidato,  Epifanio Bellini, segretario di un circolo cittadino.

 Ma è solo, come detto, un escamotage, una improvvisata strategia per cercare di non perdere del  tutto la faccia  e  cercare di uscire da raccapricciante imbarazzo in cui sono finiti: alla coalizione “Agrigento 2020” il Pd dice in pratica  questo: liberiamoci di Alessi: il candidato, autorevole,  lo troviamo noi, ve lo proponiamo e poi lo votate.

Alessi ha già detto che non ha alcuna  intenzione di farsi da parte. Cosa accadrà ora? La  coalizione, che  non potrà certo piegarsi al Pd,     si scioglierà come neve al sole ed il Pd siciliano – richiamata con forza e autorevolezza  all’ordine  dalla Serracchiani  –   potrà tirare un grosso sospiro  di sollievo: ne prenderà  atto con dispiacere   e metterà in campo un proprio candidato  che possa rappresentare – dice Raciti  –  al meglio i democratici e i suoi alleati.

Bastava pensarci prima: il segretario   provinciale  Giuseppe Zambito  non è che abbia  fatto le primarie con Silvio Alessi perché   improvvisamente impazzito: ci ha messo la faccia ed è andato avanti   con l’avallo dei vertici regionali con in testa Raciti e Zambuto.

 La strategia esposta è venuta fuori nel corso del vertice che si è tenuto a Palermo presieduto  dal segretario Fausto Raciti presenti il segretario provinciale Zambito, il presidente del Pd siciliano, Marco Zambuto, Nelli Scilabra, Epifanio Bellini oltre ai parlamentari regionali e nazionali agrigentini.

 Il Pd siciliano –  annuncia una  nota –  di concerto con la direzione nazionale, si è impegnato a lavorare per tenere unita la coalizione che ha intrapreso un percorso politico con i democratici di Agrigento ed è anche disposto a mettere in campo una proposta autorevole per superare la complessa e confusa situazione da cui il Pd vuole immediatamente uscire.

Giovedì prossimo  2 aprile,   il segretario regionale, Raciti parteciperà alla riunione dei direttivi dei circoli della  città di Agrigento per condividere il percorso che si intende portare avanti.

 Con riferimento  alla lettera che Silvio Alessi ha inviato al presidente del consiglio Renzi, il segretario regionale del Pd  ha risposto così:  “Non mi pare di aver posto, ieri, il tema del ‘per chi abbia votato Alessi nel recente o più remoto passato’, né messo in discussione la correttezza formale delle primarie. Non mi occupo di alberi genealogici elettorali, né faccio l’azzeccagarbugli. Ho messo in discussione la capacità di rappresentare una coalizione in cui c’è anche il Pd. Ho posto quindi, da segretario regionale, un problema politico di grande rilevanza”.

Per la candidatura a sindaco si fa il nome di Angelo Capodicasa. Ma l’ex presidente della Regione in prima fila  alle riunioni organizzatrici  della primarie   avrà davvero  voglia di sacrificarsi per la causa democratica e sfidare quel Silvio Alessi che conosciuti i risultati –  aveva detto – avrebbe appoggiato per la corsa a sindaco di Agrigento?

Pensiamo proprio di no.  Però,  visti  i recentissimi precedenti, forse è meglio non fare previsioni.