Cinque Stelle, in bus da Favara ad Assisi:strade fatiscenti

CINQUE STELLE DA FAVARA A PERUGIASono appena rientrati in Sicilia i due deputati M5S all’Ars Matteo Mangiacavallo e Francesco Cappello che, accompagnati da una cinquantina di attivisti provenienti da tutta la regione, hanno percorso in autobus più di 1100 chilometri, da Favara a Perugia, per essere presenti alla marcia di 24 chilometri Perugia-Assisi, a favore del “reddito di cittadinanza subito” promosso da tutto il Movimento a livello nazionale.

Un viaggio – dicono  –  reso interminabile dalle pessime condizioni delle strade siciliane e da una eterna fatiscente Salerno-Reggio Calabria a cui non mancano lunghe deviazioni. E così i due parlamentari siciliani accendono i riflettori, ancora una volta, sulla sicurezza delle nostre infrastrutture.

 “Volevamo esserci a tutti i costi – commenta il deputato regionale del M5S Matteo Mangiacavallo – e abbiamo scelto di arrivarci tutti insieme sullo stesso mezzo, percorrendo strade che migliaia di cittadini percorrono ogni giorno. Strade regionali e autostrade ormai in pessime condizioni; deviazioni continue e davvero poco interesse istituzionale in merito”.

Sul  reddito di cittadinanza, continua Mangiacavallo: “chiediamo da tempo al governo, nonché al parlamento nazionale, di adottare la nostra proposta di legge che istituisce un reddito di cittadinanza e pensioni minime non inferiori ai 780 euro. Ma invece di occuparsi di questa, che sarebbe la soluzione ai veri problemi della gente, preferiscono approvarsi leggi elettorali e finte riforme per garantirsi le proprie poltrone”.

 “Noi del M5S non ci stiamo, – continua Mangiacavallo – deputati, senatori, sindaci, consiglieri regionali, comunali e innumerevoli cittadini hanno ultimato ieri pomeriggio 24 Km di marcia per far concentrare l’attenzione mediatica e politica sull’argomento. Sono queste le riforme di civiltà di cui la popolazione italiana ha bisogno e le risorse per attuarla ci sono”.

 “Questo autobus – conclude il parlamentare Cappello – rappresenta per noi quella via del cambiamento che l’Italia deve portare a compimento. Un viaggio senza una vera meta perché la meta siamo noi stessi e la presa di coscienza che l’Italia intera può risollevarsi se vuole”.