Calcioscommesse, fermato l’ex Akragas Sasà Astarita

ASTARITA

C’è anche ex calciatore dell’Akragas, Salvatore Astarita, tra le persone   fermate nell’ambito dell’operazione denominata “Dirty Soccer”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

L’operazione, scattata all’alba, ha portato ala fermo di 41 persone tra dirigenti, allenatori e calciatori che – secondo l’accusa – si sarebbero associati per truccare le partite.

Tra le persone fermate c’è appunto anche Salvatore “Sasà” Astarita in forza all’Akragas fino all’apertura della sessione invernale del calcio mercato.

Gli indagati sono una settantina di persone, mentre in cinque – due maltesi e tre serbi – sarebbero riusciti a sfuggire all’arresto. Tra le decine di partite finite nel mirio degli inquirenti c’è Neapolis-Akragas.

La gara si giocò il 9 novembre dello scorso anno ed in quella occasione Astarita fu espulso dopo un clamoroso fallo di mano commesso nell’area di rigore della squadra avversaria, mentre Raffaele Moxedano – anche lui indagato insieme al padre Mario, che è il presidente del club – segnò il gol del momentaneo pareggio.La partita finì poi 2-2.

Perquisizoni sono state effettuar in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto, Lombardia. Almeno una trentina, invece, i club coinvolti nel giro di partite truccate.

I club coinvolti, oltre all’akragas sono: Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, e San Severo.

A reggere le fila di tutto ci sarebbero state due organizzazioni: una operava in Lega Pro,l’altra in serie D e sarebbero state in grado di truccare i risultati investendo denaro nel giro delle scommesse, sia in Italia sia all’estero.