di Gerlando Gandolfo
Lillo Firetto ha vinto, stracciando gli avversari: prevedibile. La sorpresa è la sconfitta, nei termini in cui è avvenuta, di Silvio Alessi che a stento è riuscito a raggiungere il 14,85% con 4.117 voti. Possibile prendere così pochi voti?
Mille e 300 preferenze in più di Marcolin. Sì Marco Marcolin, del quale – sino a poche settimane fa – gli agrigentini non sapevano proprio chi fosse.
Già: la vera sorpresa è stato proprio il modestissimo risultato raggiunto da un candidato che era, ed è, presidente dell’Akragas, e che poteva contare, almeno sulla carta – sull’apporto di Forza Italia, del Pdr e del Patto per il Territorio con alle spalle il parlamentare Riccardo Gallo, un deputato regionale Michele Cimino, l’europarlamentare Salvatore Iacolino ed un politico del calibro di Piero Macedonio.
Un risultato che ha meravigliato lo stesso Angelino Alfano.
Qualcosa- per dirla molto diplomaticamente- non è andato per il verso giusto ed in tanti, tantissimi, parecchie centinaia di elettori, hanno votato i candidati al consiglio comunale delle liste collegate ad Alessi, per poi segnare sulla scheda il nome di Lillo Firetto.
Le quattro liste di Alessi hanno infatti riportato complessivamente quasi 7 mila preferenze.
Voto disgiunto o cos’altro?