CAMILLERI A FIRETTO: ATTENTO AI “GIURGINTANI”, NON SONO COME I “MARINISI”

FIRETTO CAMILLERI (1)Niente auguri, ma tanta m…, come si fa in teatro, poi però gli rifila un consiglio: attento ai Giurgiuntani, non sono come i “Marinisi”.

Così Andrea Camilleri quando l’altro ieri ha incontrato Lillo Firetto, dopo la sua elezione a sindaco.

“Credo  – ha detto lo scrittore a Firetto – che ci sia un fatto caratteriale  diverso perché, come diceva  ‘u  zio Luigi  Pirandello,  nella Marina di Porto Empedocle la gente è viva  e tu e con la gente viva discuti , t’arrabbi, magari hai nemici,  ma è  gente viva. Nella morente “cittaduzza” come la chiamava Pirandello allora,   fine Ottocento, Girgenti per lui era la morente “cittaduzza” e parlava del carattere dei “Giurgintani”  “ca sunnu sutta traccia”,  ‘u marinisi   assai  meno perché è vitale, perché esplode, dice le cose in faccia.

Ed allora  ecco  il monito: “Attenzione ai Giurgintani che sono di un altro carattere”.

Ma Lillo Firetto è un “Marinisi” o un “Giurgintanu”?  . Dove lo collocherebbe oggi ‘u zio Luigi?

In tanti comunque – checchè ne pensi Camilleri  ed infischiandosene del suo giudizio –   hanno  fatto sapere  di essere orgogliosamente  “agrigentini”.

Come Gaetano Gaziano che non ha certo peli sulla lingua e che   dice e scrive : A Camilleri rispondo “sono orgoglioso di essere giurgintanu e non marinisi se tutti i marinisi sono come Camilleri”.

Quel Camilleri – ricorda Gaziano –  che improvvisamente svestendo gli abiti di scrittore ed indossando quelli di economista-  diede la sua benedizione al rigassificatore voluto dall’allora sindaco di Porto Empedocle,  grande amico  Lillo Firetto.