AL VIA LE DEMOLIZIONI NEL PARCO ARCHEOLOGICO, LE RUSPE ABBATTONO UN MURO DI CINTA ABUSIVO “LA SODDISFAZIONE DI FIRETTO

IMG-20150824-00992Al via, con l’abbattimento di un muro di cinta  – le demolizioni di manufatti abusivi realizzati all’interno del Parco Archeologico di Agrigento.
Il muretto si trovava in contrada Poggio Muscello ed è il primo di 8 manufatti che saranno demoliti.

Soddisfatto il sindaco Lillo Firetto.
“Stamattina – commenta – si comincia con la rimozione di qualche stantio e debole graffio all’interno di un meraviglioso Parco Archeologico di 1.300 ettari. Lo stupore della bellezza!”.

“Con l’inizio delle demolizioni nella Valle dei templi, quattordici anni dopo le ultime effettuate dalla Sovrintendenza, è in atto  – aggiunge Firetto – un cambiamento epocale testimoniato dal fatto che, per la prima volta, è il Comune di Agrigento a procedere direttamente con l’abbattimento dei manufatti abusivi ricadenti nel Parco.

“A pochi mesi dall’insediamento nonostante le difficoltà economiche in cui versano le casse del Comune di Agrigento,  si è riusciti nell’intento di appaltare i lavori e procedere con le demolizioni.  Le demolizioni di primi manufatti realizzati illegalmente proseguirà anche nei prossimi giorni”.

Tre si trovavo in contrada Poggio Muscello in esecuzione di sentenze che risalgono per due immobili al 1992 e per il terzo al 1995.
Il quarto immobile si trova in contrada Cugno Vela (sentenza numero 935/1996); il quinto in via Degli Imperatori (sentenza del 1998):
due si trovano in via Afrodite (sentenze del 1992 e del 2007; quindi l’ottavo manufatto che si trova in contrada Maddalusa ( sentenza del 1993)

Ad aggiudicarsi i lavori per le demolizioni è stata l’impresa “Giuseppe Capobianco” di Palma di Montechiaro, l’unica che ha presentato una offerta.
L’abbattimento degli immobili abusivi ha subito un’accelerazione a seguito delle note della Procura della Repubblica che, come aveva già fatto l’anno scorso per gli scheletri nei pressi della Scala dei Turchia a Realmonte, ha diffidato il sindaco di Agrigento Lillo Firetto e l’ufficio tecnico comunale.
Con l’ultima nota era stato dato un termine di trenta giorni entro il quale procedere alle prime demolizioni.
Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo era stato assai chiaro: e il proseguire nell’inerzia avrebbe configurato i reati di omissione in atti d’ufficio e abuso d’uffici.