PALAGONIA, I CONIUGI UCCISI DA UN PROFUGO LA FIGLIA:COLPA DELLO STATO, RENZI VENGA E MI SPIEGHI

“Non dovevano morire così, ammazzati. Per che cosa? Per due cellulari, per una telecamera, per un computer? Una vita di sacrifici per costruirsi una casa. Adesso che l’avevano finita se la potevano godere”.

LA FIGLIA COLPA DELLO STATO Rosita Solano, figlia dei coniugi , Vittorio Solano, di 68 anni, e la moglie spagnola Mercedz Ibaniz, di 70. uccisi nella loro villetta di Palagonia, nel catanese.

Del duplice omicidio è accusato 18 anni, Mamadou Kamara, ivoriano dall’8 giugno scorso ospite del Cara di Mineo.
“Renzi venga qui e mi spieghi, delle sue scuse non so che farmene, i miei genitori sono morti, è anche colpa dello Stato. Il governo italiano è messo in balìa di tutta questa gente- dice- vengono qui a rubare”.

“La mia nipotina, la figlia di mia sorella Manuela, è viva per caso: l’altra sera sarebbe dovuta andare a dormire a casa dai nonni. Se fosse stata con loro avrebbero ucciso anche lei”

“Il governo italiano, il popolo italiano è messo in balia di tutta questa gente – ha aggiunto Rosita Solano – perchè non fanno altro che accogliere, accogliere ma non si accoglie per accogliere. Vengono qui a rubare, ad ammazzare. Il governo, i ministri chi lo sa, prendono soldi in cambio di questi umani e poi rimangono in Italia, a fare che cosa? Ad essere accolti nei centri di accoglienza dove sputano sul piatto che gli si viene dato? Vengono a maltrattare le persone che li ospitano? Vogliono questo, vogliono quello…”.

“ Mio padre non aveva niente, nè cassaforte, nè niente. Ma anche se l’avesse avuta, se la portavano, li lasciavano legati, imbavagliati, ma vivi. E invece no: cosa avevano fatto questi poverini? Una vita di sacrifici per costruirsi una casa. Adesso che l’avevano finita se la potevano godere e invece no…”.

Mamadou Kamara, è stato fermato ieri sera dalla polizia di Stato su disposizione della Procura di Caltagirone. Sono stati fatti controlli con il luminol e cercate impronte digitali, tracce di Dna e impronte. Accertamenti sono stati eseguiti anche sul cellulare rubato alla vittima durante la rapina in casa e quello del fermato.
Gli inquirenti sono alla ricerca di probabili complici .

Le indagini sono partite da controlli all’ingresso del Cara di Mineo, che ospita oltre 3 mila migranti.
Il livoriano Mamadou KamaraI ha un borsone all’interno del quale viene trovato trova un telefonino e un pc portatile, ma anche un paio di pantaloni ripiegati sporchi di sangue. Dai controlli sul cellulare la polizia di Stato è risalita ai proprietari e al loro indirizzo: una villetta, a Palagonia, in via Palermo. Una pattuglia di carabinieri arriva sul posto per raccogliere la denuncia di furto. La scena che gli investigatori trovano è drammatica: il corpo della donna nel cortile e quello dell’uomo in casa, con segni evidenti di una colluttazione e la casa in disordine.