TANGENTI, LO BOSCO INTERROGATO DAL GIP: NESSUNA MAZZETTA DA CAMPIONE

lo bossco arresto Nessuma mazzetta da Massimo Campione. Ha negato di avere intascato  alcuna tangente  Dario Lo Bosco arrestato la scorsa settimana inseme a due dirigenti della Forestale regionale con l’accusa di essere tutti convolti in un giro di tangenti.

Lo Bosco, presenti i Pm che hanno coordinato l’inchiesta, è stato è stato sentito dal Gip del tribunale di Palermo, Ettorina Contino che ha emesso i provvedimenti restrittivi.

L’interrogatorio è durato poco più un’ora e mezza. Lo Bosco era giunto in Tribunale intorno alle 12,30, scortato da agenti della polizia penitenziaria.
Lo Bosco ha pure negato di conoscere i due dirigenti della Forestale arrestati nella stessa indagine ai quali Campione, che ha ammesso di avere pagato i tre funzionari pubblici, dice di avere consegnato i soldi – oltre 50 mila euro –  destinati all’ex presidente di Rfi.

“Il mio cliente – ha detto l’avvocato di Lo Bosco, Bartolomeo Romano – ha dato una spiegazione esaustiva di tutti i fatti che gli sono stati contestati. Tanto che al termine dell’interrogatorio e anche alla luce delle dimissioni da Rfi (e dall’Ast), che eliminano il rischio tutto teorico di una reiterazione del reato, abbiamo chiesto l’immediata revoca dei domiciliari”.
Dopo Lo Bosco sono stati i due dirigenti del Corpo forestale, Salvatore Marranca, responsabile del Servizio tecnico, e Giuseppe Quattrocchi, a capo del Servizio speciale per la conservazione del suolo e dell’ambiente naturale.
Tutti figuravano inseriti una una sorta di libro mastro delle tangenti sequestrato all’ imprenditore agrigentino, Massimo Campione bloccato dagli agenti della squadra mobile di Agrigento otti della Mobile l’avevano fermato all’aeroporto Falcone Borsellino.

Nella borsa, come detto, è stato trovato un elenco di nomi, cifre e date, erano i riferimenti alle mazzette pagate per costruire le torrette antincendio in mezza Sicilia. Fra quei nomi, riferimenti anche ad esponenti politici, su cui adesso si indaga.