GIUBILEO DELLA MISERICORDIA AD AGRIGENTO: LE CHIESE PER OTTENERE L’INDULGENZA PLENARIA: APERTURA IL 13 DICEMBRE

 GIUBILEO AGRIGENTOL’arcivescovo, card. Francesco Montenegro, ha presentato il Giubileo della Misericordia che nell’arcidiocesi di Agrigento, sarà aperto nella concattedrale di Santa Croce (Villaseta), domenica 13 dicembre
La celebrazione eucaristica, con inizio alle ore 17.30 sarà presieduta dall’arcivescovo Francesco Montenegro, alla presenza del clero diocesano e dei rappresentati delle parrocchie.
L’arcivescovo procederà nei giorni successivi all’apertura della porta di altre Chiese Giubilari dove si potrà usufruire del dono dell’indulgenza.
Giovedì 17 dicembre alle ore 18,00 sarà la volta della chiesa Madre di Palma di Montechiaro, venerdì 18 dicembre, ore 18,00, della chiesa Santa Chiara Canicattì, domenica 20 dicembre, ore 18,00, della chiesa Madre Santo Stefano Quisquina e la  Chiesa Madre di  Sciacca. lunedì 21 dicembre, ore 18,00.

L’Arcivescovo in un apposito decreto ricorda a tutti i fedeli che “Si può usufruire del dono dell’Indulgenza soltanto una volta al giorno. Dopo aver celebrato degnamente la confessione sacramentale, individuale e integra, il fedele può ricevere per se o applicare per i defunti, durante un congruo periodo di tempo, il dono dell’indulgenza plenaria anche quotidianamente senza dover ripetere la confessione. La partecipazione all’Eucarestia – necessaria per ciascuna indulgenza_ è opportuno che avvenga nello stesso giorno in cui si compiano le opere prescritte. A questi due momenti culminanti deve accompagnarsi, innanzitutto, la testimonianza di comunione con la Chiesa manifestata con la preghiera secondo le intenzioni del santo Padre, la professione di fede e l’impegno ad attuare le opere di penitenza e di carità”.

L’Arcivescovo ha inoltre decretato che nella nostra Arcidiocesi l’Indulgenza Plenaria per il Giubileo Straordinario della Misericordia si può ottenere in diverse maniere e luoghi: partecipando alle sacre celebrazioni o a momenti di riflessione e meditazione nella Chiesa Cattedrale – Santa Maria dei Greci ; nelle Chiese Concattedrali di S. Domenico e S. Croce in Agrigento; nella Basilica Madonna del Soccorso in Sciacca, Maria SS. del Rosario (Matrice) in Palma di Montechiaro, Madonna della Rocca (p. Gioacchino) in Canicattì, Santuario di San Giacinto Giordano Anzalone (Matrice) in Santo Stefano di Quisquina, Santuario SS. Crocifisso in Siculiana, Santuario Madonna di Porto Salvo e La Porta d’Europa in Lampedusa, San Gerlando in Linosa.

Inoltre, nei luoghi giubilari a carattere diocesano, nei Luoghi in occasione della giornata “24 ore per il Signore”, in ogni Chiesa Parrocchiale, nei seguenti giorni dell’Anno Liturgico: Natale del Signore, Solennità di Maria SS. Madre di Dio, Epifania del Signore, Mercoledì delle Ceneri, Triduo Pasquale del Signore, Seconda Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, Domenica di Pentecoste, Sacratissimo Cuore di Gesù, Esaltazione della S. Croce, Festa del Titolare della Chiesa e del Patrono della Città.
Sono stati anche inclusi gli ospedali, “Santuari della sofferenza”, di S. Giovanni di Dio in Agrigento; Barone Lombardo in Canicattì; S. Giacomo d’Altopasso in Licata; Fratelli Parlapiano in Ribera; Ospedale Giovanni Paolo II in Sciacca. Ma anche i cimiteri nelle seguenti date: 27 gennaio giornata della memoria della Shoah; 7 febbraio Giornata della vita; 21 marzo vittime di tutte le mafie; 24 marzo giornata del ricordo dei martiri missionari; 3 ottobre anniversario della morte dei migranti.

L’arcivescovo ha mostrato in anteprima il crocifisso che il presidente cubano Raúl Castro ha donato a papa Francesco al termine della visita del pontefice a Cuba e che il Papa ha deciso di donare all’Arcidiocesi di Agrigento da collocare nella parrocchia di Lampedusa. Il crocifisso sarà portato in pellegrinaggio in occasione dell’apertura dei luoghi giubilari secondo il suddetto calendario, per essere consegnato, domenica 17 gennaio 2016 (giornata mondiale dei Migranti) alla parrocchia San Gerlando di Lampedusa. Il crocifisso del Papa «è un gesto – ha detto il cardinale Montenegro, che è segno dell’amore che il Papa ha per l’arcidiocesi di Agrigento e per Lampedusa. Questo “Cristo del mediterraneo”, queste braccia aperte che dalla chiesa di Lampedusa guarderanno il mare diventano faro e speranza per tutti».