RIGASSIFICATORE, TORNA L’INCUBO di Gaetano Gaziano

Peppe Iacono cartolina ironica“Dopo l’acceso dibattito elettorale, in cui qualcuno si avventurò perfino a decretarlo morto e sepolto, ecco che il rigassificatore torna prepotentemente alla ribalta. E’ di questi giorni, infatti, la notizia che il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il documento di “consultazione per la Strategia nazionale sul gas naturale liquido”, per cui l’impianto di rigassificazione di Porto Empedocle ha avuto, in buona sostanza, il via libera. E’ stato cioè dichiarato di interesse strategico”

Gaziano scrive che aveva già anticipato ciò che sta accadendo in questi giorni. Lo avevo scritto – dice-  nel  libro  “La Valle dei Templi ‘cancellata’ per decreto”, dove appunto a pag.103   sosteneva che   il Ministro dello Sviluppo economico  alla fine avrebbe dichiarato il rigassificatore   opera strategica.

“Il Movimento 5 Stelle, con il consigliere comunale Marcello La Scala, ha chiesto a Firetto di prendere una posizione chiara nei confronti del rigassificatore, mantenendo fede alle promesse elettorali, e ha invitato le associazioni storicamente contrarie all’impianto a vigilare. Oggi la costruzione dell’ecomostro sembra quasi ineluttabile. Ma ancora molte azioni possono essere esperite per bloccarne la realizzazione. Suggerisco, data l’esperienza maturata in questi otto anni di lotta, al M5S alcune iniziative di contrasto: – A livello locale: 1) chiedere all’ufficio legale e del contenzioso del Comune di Agrigento (e i consiglieri comunali ne hanno titolo) di conoscere la fase istruttoria del ricorso straordinario presentato dal precedente Sindaco al Presidente della Regione Siciliana contro l’autorizzazione del gasdotto di collegamento del rigassificatore alla rete nazionale del gas. Ricordo che il ricorso straordinario viene deciso dal Presidente, sulla scorta del parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, da cui non si discosta mai. Ha perciò valore di tutela giurisdizionale, come il ricorso al Tar. 2) Fare approvare al più presto al consiglio comunale di Agrigento una mozione contro il rigassificatore. – A livello nazionale, far fare un’interrogazione urgente dalla deputazione nazionale del M5S al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, dato che, come è stato ricordato da molte parti, il rigassificatore diventerebbe inevitabilmente un obiettivo sensibile per i terroristi islamici. A maggior ragione oggi, alla luce di quanto sta avvenendo in ogni parte del mondo e di quanto è accaduto in Francia con l’attentato jihadista, sferrato a uno stabilimento di gas con la macabra decapitazione di un manager dell’impianto. – A livello europeo far fare un intervento dai parlamentari del M5S al Commissario Europeo per la Concorrenza, come peraltro hanno fatto per altri rigassificatori, essendo l’opera assistita dagli aiuti di Stato in aperta violazione dell’art. 107 del Trattato dell’Unione Europea, che impone il divieto degli aiuti degli Stati membri alle proprie aziende, proprio per evitare che venga violato il principio della libera concorrenza del mercato tutelato dall’art.119 del Trattato. Peraltro mi piace ricordare che la Commissione Europea, dietro l’azione dei ricorsi della mia associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”, dell’associazione “Confimpresa-Eromed” e dell’associazione “Il Cerchio”, ottenne dalla Autorità dell’Energia e del Gas che venissero sospesi gli aiuti alle aziende che costruiscono rigassificatori (leggi a pag. 92 del nostro libro). Oggi si vorrebbe aggirare questo divieto facendo dichiarare il rigassificatore di Porto Empedocle opera strategica per il nostro Paese. Ritengo che queste iniziative, che suggerisco al M5S, potrebbero, se attuate, fortemente scoraggiare la realizzazione dell’ecomostro al confine del nostro parco archeologico. Ci aspettiamo inoltre che Firetto mantenga il proprio impegno preso in campagna elettorale con i giurgintani (checché ne pensi il “preclaro” Camilleri) di non fare niente in contrasto con le determinazioni assunte dalla precedente amministrazione comunale che vanno tutte contro la realizzazione dell’ecomostro.