Ecco come tagliano e potano gli alberi ad Agrigento e quali sono le conseguenze: se si cercano degli incompetenti e barbari in materia basta venire nella Città dei Templi.
Roba mai vista. Sì per chi non è mai venuto ad Agrigento.
Potare gli alberi è una vera e propria scienza. Ci vuole gente esperta e preparata in grado anche – coscienziosamente – di decidere – se malati e irrecuperabili – quando vanno tagliati.
La scelta del periodo di potatura – si legge andando su Internet – è molto importante per la salute dell’albero.
Intervenire nel momento sbagliato compromette la vitalità della pianta, la reazione alla perdita di rami e foglie può essere molto negativa: disseccamento dei rami potati per gli alberi che non sopportano la potatura, ustioni della corteccia, emissione di un sovrannumero di nuovi rami o deperimento dell’intera pianta, per alberi poco vigorosi o già deboli.
Ed il risultato di un intervento da incompetenti è l’albero fotografato sopra: una potatura a “grappolo” con i rami e le foglie che stanno raggiungendo il marciapiede, a ridosso del piazzale del quartiere del Campo Sportivo.
Ad Agrigento gli alberi invece si potano quando capita, senza alcuni criterio, in ogni momento dell’anno, in qualsiasi stagione. E nella maggior parte dei casi altro che potatura: vengono tagliati quando sono ancora in salute.
Quasi si trattasse di un vero e proprio business.
Dove va a finire la legna che si ricava dalla potatura e dal taglio indiscriminato? Chi certifica se gli alberi vanno potati, mentre altri barbaramente eliminati? Negli ultimi mesi c’è stata una vera e propria strage. Chi l’ha coordinata? C’è un regista?
Non è giunto il momento che tutto questo finisca?
L’albero ritratto nelle foto ( sono stata scatatte a distanza di qualche settimana l’una dall’altra) è stato potato prima che Firetto si insediasse.
Da qui l’appello al sindaco ed all’assessore ambientalista Fontana affinchè – non si chiede poi troppo – gli alberi vengano potati – fa mani esperte – quando è giusto che debbano essere potati vengano potati e che vengano tagliati, quasi di netto, quando qualcuno, giudiziosamente competente certifichi sotto la propria responsabilità che deve essere “abbattuto” perchè malato e irrecuperabile. Perchè altrimenti è inciviltà bella e buona.
In tanti, vicini a Firetto, in questi giorni a proposito del Ferragosto hanno parlato appunto di inciviltà, di Barbari, di Unni da fermare a qualsiasi costo, di maleducati e che più ne ha più ne metta.
Non sarebbe bene che il Comune, protagonista e responsabili degli scempi, cominciasse a dare l’esempio facendo in modo che quanto sino ad ora è avvenuto non accada più?
Il giorno in cui l’albero è stato potato come, documenta la foto pubblicata sotto, altri due alberi che si trovavano sollo stesso marciapiede. dopo l’intervento degli esperti(!?) in potatura, erano ancora vivi e vegeti. Li avevano risparmiati.
Ora non ci sono più, li hanno tagliati. Perchè? Non erano “malati”.
Firetto non si era ancora insediato: ma potrebbe il sindaco, l’assessore all’ambiente Fontana e gli ambientalisti che gravitano attorno al primo cittadino chiedere una dettagliata relazione a chi di competenza del Comune dove spieghi cosa è avvenuto?
Aspettiamo una risposta.