TRAGEDIA DI MACCALUBE, I GENITORI DI LAURA E CARMELO: ECCO CHI ERANO I NOSTRI GIOIELLI

BIMBI MACCAKUBE - CopiaRicordata , ad un anno dai fatti, la tragedia delle Maccalube, in cui persero la vita i piccoli Carmelo e Laura Mulone,di 9 e 7 anni.a causa di un’esplosione di un vulcanello mentre stavano facendo una passeggiata insieme al padre.

Presenti alla commovente cerimonia i genitori dei due bimbi che hanno diffuso una nota e lanciano un appello  chiedendo  giustizia.

Ecco il testo:

Ieri, 29 Settembre, è stato il compleanno di nostro figlio.
Carmelo avrebbe compiuto 10 anni, avrebbe dovuto fare la Prima Comunione, immagino come sarebbe stato più alto, più cresciuto, un ometto! L’anno scorso avevamo invitato i compagnetti, i regali e la torta erano pronti, ma in un attimo è finito tutto e mi chiedo ancora perché….
E’ passato un anno e ancora non riusciamo a farcene una ragione, non si può morire così, per andare a visitare quelle maledette Maccalube, un desiderio che aveva espresso nostro figlio in occasione del suo compleanno; non avremmo mai immaginato che questo luogo potesse essere così pericoloso.
Abbiamo perso due figli, tutta la nostra vita, siamo distrutti, inutile dire che ci mancano da impazzire.
Ci manca tutto di loro, soprattutto vederli crescere giorno dopo giorno.
I nostri figli non torneranno mai più, è capitata a noi questa disgrazia, ma poteva succedere a chiunque e succederà ancora se questo maledetto posto non verrà chiuso per sempre.
Andiamo avanti giorno dopo giorno per la promessa che abbiamo fatto a Laura e Carmelo, cioè che i responsabili dovranno pagare!
I nostri figli sono stati martiri, sono in paradiso con Gesù, così ci ha detto Papa Francesco.
Abbiamo piena fiducia sia nella Giustizia Divina che in quella terrena, perché i responsabili devono pagare!
Nuovo documento 15_1Ci rivolgiamo all’Autorità Giudiziaria affinché nell’esercizio delle funzioni attribuite possa dare giustizia ai nostri figli con la condanna dei responsabili della nostra tragedia.
Queste due anime innocenti non avevano fatto niente di male per fare questa fine sotto gli occhi impotenti del padre.
Chiediamo solo che sia fatta giustizia, glielo dobbiamo, noi da genitori, ma anche tutto il paese per due bambini aragonesi!
Con il presente comunicato desideriamo anche ringraziare quanti si sono stretti al nostro dolore in questo tristissimo anno, in particolare rivolgiamo un commosso ringraziamento al Cappellano Militare, Don Salvatore Falzone, al Signor Prefetto, ai Vigili del Fuoco, ai Sindaci di Canicattì e Aragona e all’Arma dei Carabinieri.
Un ringraziamento particolare va al Colonnello Mario Mettifogo e a quanti si sono adoperati per la realizzazione in brevissimo tempo di un’opera a memoria perenne dei nostri figli, nel luogo ove si è consumato il dramma.
Ecco chi erano i nostri gioielli!
I genitori.

Per la tragedia sono finiti sotto processo sono il presidente regionale di Legambiente, direttore della riserva, Domenico Fontana (attuale assessore all’amniente della giunta Fontana) , il dipendente del sito naturalistico, Daniele Gucciardo, e Francesco Gendusa, dirigente dell’assessorato regionale al Territorio, esperto di siti naturalistici.
Per loro
Il Gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto il giudizio immediato
Sono accusati di omicidio colposo plurimo perchè non avrebbero messo in sicurezza il sito dei vulcanelli come invece sarebbe stato previsto dalle normative.
La prima udienza del dibattimento – sempre se entro quindici giorni gli imputati non dovessero chiedere riti alternativi – è stata fissata per il 3 novembre davanti al giudice monocratico Gianfranca Claudia Infantino.
Laura e Carmelo Mulone, , erano insieme al padre, un carabinieri in servizio presso la stazione di Joppolo Giancaxio, che li aveva portati alla Riserva per festeggiare il compleanno del maschietto.
la terra improvvisamente iniziò a tremare, ci fu un’esplosione e si sollevò una colonna di fango di 40 metri che seppellì i due bambini.
La bambina fu ritrovata subito, mentre il corpo del fratellino fu recuperato solo in serata. Dopo mesi di indagini, la procura ha individuato nei gestori della Riserva di Maccalube i presunti responsabili di quanto accaduto per avere messo in sicurezza l’area.
Secondo quanto avrebbero accertato gli inquirenti la Riserva della Maccalube sarebbe stata infatti priva dei parametri di sicurezza previsti dalla legge ed esistenti in altre riserve analoghe in Italia. Ed ancora non ci sarebbero state passerelle, cordoni di sicurezza, area di sosta o avvisi a tutela dei visitatori.