TANGENTI, ARRESTATO DARIO LO BOSCO. CAMPIONE COLLABORA: MANETTE ANCHE ALLA FORESTALE

Dario-Lo-BoscoIl presidente di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, originario di Raffadali, è stato arrestato nell’ambito di un giro di mazzette per appalti pubblici.

Lo Bosco – secondo l’accusa – avrebbe intascato una tangente di 58.650 euro legata ad un appalto per l’acquisto di un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni.

Nell’ambito di un’altra inchiesta sono stati invece arrestati e due dirigenti del Corpo forestale della Regione: Salvatore Marranca (responsabile del Servizio tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (a capo del Servizio speciale per la conservazione del suolo e dell’ambiente natutale).

Al centro dell’inchiesta ci sono due distinte vicende: quella che coinvolge Marranca e Quattrocchi è relativa a un appalto per l’ammodernamento della rete di comunicazione via radio; l’altra, che riguarda Lo Bosco, ha per oggetto l’acquisto di un sensore.

Salvatore Marranca, invece, avrebbe ricevuto una mazzetta di 149.500 euro e Giuseppe Quattrocchi di 90 mila. Lo Bosco è anche presidente dell’Azienda siciliana trasporti.

Nell’indagine è coinvolto l’ imprenditore agrigentino, Massimo Campione, (fratello di Marco, presidente di Girgenti acque).
Campione fermato dalla polizia all’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo fu trovato in possesso di una lista  ( da qui il nome dell’operazione) con una serie di nomi, cifre e date: secondo gli inquirenti si trattava di sorta di libro mastro delle tangenti a avrebbero fatto riferimento a mazzette pagate per costruire le torrette antincendio in mezza Sicilia.
Fra quei nomi, riferimenti anche ad esponenti politici, su cui adesso si indaga.

L’ imprenditore starebbe collaborando con gli inquirenti.

Fra quei nomi, riferimenti anche ad esponenti politici, su cui adesso si indaga. Campione starebbe collaborando.

Campione è  presidente della Sistet srl, società che realizza e cura, tra l’altro, la manutenzione dei sistemi di telecontrollo degli incendi boschivi.

Al centro dell’inchiesta ci sarebbe appunto un appalto multimilionario riguardante la realizzazione di torrette anti incendio in tutta la Sicilia e la manutenzione ordinaria e strardinaria dell’impianto di telerilevamento degli incendi nel parco delle Madonie.

Sono in corso numerose perquisizioni e sequestri da parte degli investigatori della Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, nella sede di Rfi, a Roma; negli Uffici del Comando del Corpo Forestale della Regione Sicilia e nella sede palermitana dell’Ast (Azienda Siciliana Trasporti).

Gli investigatori stanno effettuando anche numerose perquisizioni domiciliari a carico di altri indagati.