TRUFFA E CORRUZIONE, TREDICI ARRESTI : C’E’ ANCHE MARCO CAMPIONE

Falso, corruzione e truffa: queste le accuse dell’ operazione della guardia di Finanza che ha portatoa all’arresto ad Agrigento di 13 persone: tra loro c’è anche l’imprenditore agrigentino Marco Campione, presidente della società Girgenti acque ed il direttore delle Agenzie campione girgentia cque delle entrate, Pietro Pasquale Leto, entrambi agli arresti domiciliari.
Ci sono anche una trentina di indagati.    I provvedimenti eseguiti dagli agenti del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Agrigento sono statia emessi dal Giudice per le indagini preliminari Francesco Provenzano, su richiesta del procuratore della Repubblica Renato Di Natale (LEGGI DICHIARAZIONE sull’ operazione)   , del Procuratore della Repubblica Aggiunto Ignazio Fonzo e del Sostituto Procuratore dr Andrea Maggioni, dipartimento reati economici.

In carcere sono finiti Antonio Vetro, Vincenzo Tascarella, Giuseppe Cumbo e Giuseppe Castronovo. Ai domiciliari Pietro Pasquale Leto, Filippo Ciaravella, Salvatore La Porta, Marco Campione, Michele Daina, Antonino Migliaccio e Dario Peretti.

Sono state comminate le misure di presentazione alla Polizia giudiziria per Francesca Leto e Piera Callea.

Sottoposti al divieto temporaneo di esercizio della professione medica Giovanni Crapanzano per otto mesi e Santo Pitruzzella per sei mesi.

Le indagini – non ancora concluse, essendo in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali altre responsabilità – sono svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria comandato dal Tenente Colonnello Fabio Sava alle dipendenze del Comandante Provinciale Colonnello Massimo Sobra.

Tra  i destinatari delle misure cautelar  c’è anche un funzionario dell’agenzia delle Entrate di Agrigento: Vincenzo Tascarella.

«Nella sua qualità di pubblico ufficiale – scrive la Procura – accettava la promessa di una somma di denaro per omettere atti del proprio ufficio e/o per compiere atti contrari ai propri doveri d’ufficio. Tascarella – prosegue la Procura – accettava la promessa della somma di denaro per favorire l’annullamento dell’avviso di accertamento da lui stesso emesso con un provvedimento di autotutela, »piegando« la propria funzione istituzionale di funzionario dell’agenzia delle Entrate all’interesse della società contribuente».

Agli  arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico, c’è anche Pietro Pasquale Leto che all’epoca in cui scattò l’inchiesta era dirigente in servizio alla direzione regionale delle Entrate di Palermo e dal 13 gennaio del 2014 direttore della direzione provinciale delle entrate di Agrigento.

«Leto, nella sua qualità di pubblico ufficiale, accettava la promessa di Marco Campione, rappresentante legale della Girgenti Acque, – scrive la Procura della Repubblica di Agrigento – di altra utilità, consistente nell’assunzione a tempo indeterminato della propria figlia, presso l’ufficio legale della Girgenti Acque».