Sarà sicuramente una bufala la notizia che circola da alcuni giorni. La notizia è questa: “La Sagra del Mandorlo in fiore”, edizione 2016, alla fine della festa costerà qualcosa come 290 mila euro.
Possibile? Già. Come può costare tanto una manifestazione che certamente non lascerà il segno se non per alcuni flop, a cominciare dall’inguardabile ed inutile PalaTenda, per una Sagra diluita in un mese senza alcun evento di richiamo. Una “Sagra del Mandorlo in fiore” che si concluderà nella Valle quando sugli alberi i minnulicchi hanno già preso il posto dei fiori.
Una Sagra che ha perfino stravolto percorsi e programmi che hanno scontentato tutti e che non è stata in grado di richiamare turisti anche per una inadeguata – o sarebbe meglio dire – assente campagna di pubblicizzazione e di propaganda,
Ed allora si stenta a credere che possa essere costata 290 mila euro una manifestazione priva di eventi di richiamo internazionale come avvenne – per esempio – sotto la guida dell’allora presidente della Provincia Stefano Vivacqua, nell’edizione del 1995 quando Robbie Robertson con i ballerini dell’ American Indian Dance Theatre celebrarono al tempio della Concordia la “Cerimonia del sole”.
Mistico prologo – scriveva Repubblica – della serata-evento dedicata agli Indiani d’ America che, stasera ad Agrigento, ospiterà la prima mondiale del concerto di Robertson con il Red Road Ensemble.
Ancora da Repubblica: Sarà la magia della valle dei templi, porta spirituale tra il mare e l’ antichità della terra dell’ interno, ma quest’ anno la tradizionale Sagra del mandorlo in fiore ha ospitato un evento davvero unico, ovvero l’ atteso concerto di Robbie Robertson e dei suoi amici indiani, unico per il momento a livello mondiale
Già, ma erano altri tempi e soprattutto altri uomini!