Fondi triplicati – sino 120 milioni di euro – per Triton: per il resto tante promesse e comunque nessun impegno per accogliere e ridistribuire equamente in ambito europeo i migranti che sbarcano sul territorio italiano.
Ovvero: l’Italia è e continuerà ad essere un immenso, sterminato campo profughi.
Si possono sintetizzare così i risultati del vertice Ue sull’immigrazione, convocato d’urgenza dopo la strage dei 900 migranti. Risultati ritenuti deludenti rispetto alle aspettative, a tal punto da spingere in tanti a parlare di un mezzo fallimento, per la mancata soluzione dei temi più scottanti.
Insomma, tutto come prima, con qualche decine di milioni di euro in più e appunto con la netta chiusura dei 28 ad una ripartizione equa dei migranti sbarcano in Italia. Nessuno li vuole se l’impegno ad accogliere, in tutti gli stati dell’Ue, complessivamente non più di 5000 migranti richiedenti asilo.
Una cifra irrisoria se solo si considerano i numeri di questi prima quattro mesi del 2015: sono già giunti sul territorio italiano quasi 25 mila migranti. Lo scorso anno sono stati 170 mila e stando a quanto dichiarato dal Pm Scalia della Dda di Palermo, ce ne sono un milione pronti a partire dalla Libia per le coste italiane.
Una situazione esplosiva che non ha generato nel vertice Ue alcun atto davvero concreto.
Già, come è finta con la guerra ai trafficanti di esseri umani?
L’Ue se ne è lavata le mani affidando all’Alto Rappresentante per gli Esteri Federica Mogherini un mandato esplorativo.
Come dire: rinviare di settimane, di mesi ogni soluzione per i temi più esplosivi posti sul tavolo Europeo e che i premier hanno cinicamente snobbato.
Tra i più duri il premier britannico David Cameron che prima ancora che iniziasse il vertice, per sgomberare il campo da ogni equivoco, ha detto chiaro e tonto: di migranti in Gran Bretagna non ne vogliano nemmeno uno.
Nessun impegno nemmeno dalla Germania che alla fine se l’è cavata limitandosi ad assicurare la collaborazione di una unità navale nave già impiegata nella missione antipirateria in Somalia.
Soddisfatto il premier Matteo Renzi che definisce l’esito del vertice “Un grande risultato. Oggi per la prima volta – ha aggiunto – c’è una strategia”