“FAVORI A CUFFARO IN CARCERE”, INDAGATI SEI POLITICI SICILIANI

CUFFAROL’antimafia di Roma sta passando  a setaccio le visite, ritenute sospette,   compiute –  da una ventina  di persone, molti  dei quali uomini politici, parlamentari o ex deputati-     all’ex presidente della regione siciliana, Salvatore Cuffaro, detenuto a Rebibbia per favoreggiamento aggravato.

 Sotto indagine ci sarebbe  Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega anche alla lotta alla contraffazione, e altri cinque politici.

La Vicari è accusata dalla procura antimafia di Roma di aver “contraffatto” le sue visite a Totò Cuffaro in carcere, come riporta “Il Fatto Quotidiano”: l’ipotesi di reato è di concorso in falso, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi ulteriormente perché grazie a queste visite Cuffaro avrebbe curato i suoi interessi in campo immobiliare.

 Gli investigatori stanno passando al setaccio i primi due anni di visite a Cuffaro a Rebibbia da parte di una decina di politici della sua regione, compresa la Vicari. In tutto gli indagati sarebbero una ventina.

 I politici avrebbero portato con loro  persone di fiducia di Cuffaro per ricevere direttive sullo “spostamento” di varie sue proprietà. Insieme a Vicari ha ricevuto un avviso di garanzia Giuseppe Firrarello, senatore forzista fino alla scorsa legislatura; Pippo Gianni, ex deputato nazionale che militato nell’Udc, in FI, nel Pid, e attuale deputato regionale del Centro democratico di Bruno Tabacci. Poi ci sono Giuseppe Ruvolo, di Gal, Cinzia Bonfrisco, ex forzista, e Salvo Fleres, deputato azzurro poi passato con Forza del Sud di Gianfranco Miccichè.

LE REPLICHE . SIMONA VICARI: “Sono andata a trovare Totò Cuffaro con un mio strettissimo collaboratore istituzionale di Roma e ben al di sopra di ogni sospetto. Si tratta soltanto di una bolla di sapone”.

PIPPO GIANNI: “La legge mi permette di portare chi voglio. Ma con me non è mai venuto nessun parente di Cuffaro e nei colloqui, che si sono sempre svolti in presenza di esponenti delle forze dell’ordine, non si è mai parlato di argomenti specifici”.