QUEL POMERIGGIO DEL 1993 IN SALA STAMPA QUANDO PAPA WOJTYLA LANCIO’ L’ANATEMA CONTRO LA MAFIA

di Gerlando Gandolfo

Tutti   a scrivere  nella sala stampa allestita al primo piano della sede del Genio civile in piazza Vittorio Emanuele.

Tra le mani il discorso  che Papa Giovanni Paolo II avrebbe pronunciato  da lì a poco nella Valle dei Templi.

Era il 9 maggio del 1993.  Il giorno dell’anatema  contro la mafia che colse di sorpresa gli inviati  di tutto il mondo che furono costretti a riscrivere i loro pezzi, a bloccare i servizi già trasmessi. 

Tutti accorremmo  davanti alle Tv disseminate  nella sala stampa, che stavano trasmettendo l’intervento  del Papa nella Valle dei Templi.

Un  brivido ci percorse.  Quanta emozione  ancora oggi  a risentire quelle parole, proprio come avvenne 25 anni fa.

“Dio ha detto una volta non uccidere.

 Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio

Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte!?

Lo dico ai responsabili: convertitevi!
Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”

 

Tanta sorpresa in tanti giornalisti. Meno in  coloro che qualche ora prima  prima avevano vissuto in Vescovato   gli intensi  momenti dell’incontro che Papa Wojtyila aveva avuto con i genitori  di Risario Livatino.  Il  “piccolo giudice” che aveva sfidato le cosche. Che aveva osato confiscare beni per miliardi di lire a boss di prima grandezza del ghota mafioso agrigentino.

Per loro che vivevano  ormai solo nel ricordo del sacrificio  del loro Rosario, il Santo Padre ha parole di conforto. Stringe a sé la mano della signora.

Rosalia Livatino è emozionata. Non riesce a trattenere le lacrime. “E’ una gioia incontrare il padre comune ed essergli accanto nella lotta alla mafia”.

“Siamo felici di avere potuto incontrare il Cristo in terra. E’ la nostra speranza. E’ tutto per noi. Speriamo ora che ci sia un risveglio delle coscienze. Che siano in molti a combattere il male assieme al Santo Padre”.